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0603 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / 603 ページ(カラー画像)

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doi: 10.20676/00000174
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TURCHESTAN CINESE E TURCHESTAN RUSSO   511

o dei Signori, e il paese, disputato fra essi, i Chirghisi ed i Khan successori di Rashid, cadde in una confusione indescrivibile. In questo periodo, (nel 1603) arrivò a Iàrcand (che era tuttora la capitale) il Padre Portoghese Benedetto Goes, nel corso del suo arditissimo viaggio da Agra alla Cina, e vi si fermò un anno (i).

Dopo varie vicende, un Khogia Hidaiatulla, capo dei « Bianchi », cacciato da Càshgar dai « Neri », si recò nel Cashmir e a Lhasa a invocare l' aiuto del Dalai Lama. Questi lo mandò con una raccomandazione al Capo dei Zungari o Calmucchi, col risultato di provocare una nuova invasione, che per 78 anni rese Iàrcand tributaria della Zungaria.

Ed ecco che, dopo un intervallo di più di dieci secoli, nel quale s' erano succeduti nella contrada gli Arabi, gli Uigùr, le orde dei Carachitài e di Gianghiz Khan, i Mogòli di Samarcanda, i preti Khogia e Chirghisi e Calmucchi, torna in campo nella storia del Turchestàn la Cina. Regnando l' imperatore Chien Lung, manciù, dopo conquistata la Zungaria nel 1757, nei due anni successivi la Cina s' impadronisce di Càshgar e di Iàrcand (non di Khòtan). I Khogia passarono i monti, e si rifugiarono nel Ferganà e a Tashchènt, dove non tardarono a brigare e a raccogliere seguaci per la riscossa. Nella prima metà del secolo XIX invasero quattro volte Càshgar, coli' aiuto di ribellioni fomentate nel paese dagli aderenti. L' ultima di queste incursioni fu condotta nel 1857 da quel Wali Khan, tiranno corrotto e sanguinario, che fece assassinare Adolfo Schlagintweit, ventottenne, sotto le mura di Càshgar (e).

I Cinesi ebbero facilmente ragione di questi attentati ; ma pochi anni dopo scoppiò una rivolta più grave, quella dei Tungani o Cinesi maomettani delle province Cansù e Shensi, che si estese rapidamente alla Zungaria e al Turchestàn (1863). Cadde per la prima Cök Iar ; poi Iàrcand, dove vennero trucidati settemila cinesi ; seguirono massacri a Khòtan, Ianghi Hissàr, Càshgar e Aksù. L' amban di Iàrcand, assediato nella Ianghi Sciàr, mise fuoco alle polveri e perì nell' esplosione con la famiglia e gli ufficiali. Naturalmente cominciarono subito lotte per la supremazia fra i vincitori. Ne profittò il Khogia Buzurg Khan, che, dipartitosi da Tashchènt, scese a Càshgar con un piccolo seguito di armati comandato da un capitano di ventura, Iacùb Beg. Bene accolto dal popolo di Càshgar, cinse di assedio la Ianghi Sciàr, fino a che l' amban, colla famiglia e il seguito, si sacrificò nelle fiamme accese da lui stesso, come già quello di Iàrcand. Senza por tempo in mezzo, Iacùb Beg con l' aiuto di truppe levate sul luogo, e più col tradimento, si sbarazzò dei Khogia locali, si impadronì di Iàrcand e di Khòtan, mandò alla Mecca in pellegrinaggio il suo signore Buzurg, e si fece proclamare Khan di tutto il Turchestàn col titolo di Atallk Ghazì (Campione della Fede). In seguito soggiogò i Tungani e i Calmucchi Zungari, e si stabilì a Aksù, regnando incontrastato fino al 1876.

  1. Vedi la Relazione del viaggio di Goes nel Vol. IV di Cathay ecc. del YULE, a pag. 169 e segg.

La descrizione di Iàrcand è a pag. 218-227.

  1. Vedi i particolari dell' ultimo viaggio di Adolfo, e della sua tragica fine, come si poterono

ricostruire da varie fonti, nell' opera citata del fratello HERMANN SCHLAGINTWEIT, Vol. IV, pag. 267 e segg.

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