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『東洋文庫所蔵』貴重書デジタルアーカイブ

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0126 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / 126 ページ(白黒高解像度画像)

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doi: 10.20676/00000174
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96   CAPITOLO QUINTO

Fermarsi fu una necessità. La neve non aveva più smesso ; il paesaggio era tutto coperto di un uniforme mantelli:. candido ; il cielo prometteva ancora neve : le marcie sarebbero state faticose, la osservazione ostacolata ; avevo da riordinare gli appunti e le raccolte relative a tutta la valle Braldo. Mi piantai a Ciutrùn.

L' orizzonte era limitatissimo, pei fianchi montuosi della valle e per tutto il grigiore delle nubi ; ma di Ciutrùn ho serbato un ottimo ricordo. Anzi, posso dire che, nei momenti di riposo dal lavoro al chiuso della tenda, a Ciutrùn mi sono

divertito.

Il nome del piccolo villaggio vuol dire « acqua calda » ; e una sorgente termale sgorga infatti lì presso. Sgorga, e si aduna in una mediocre vasca quadrata, di forse tre metri di lato ed uno o poco più di fondo, chiusa da un minuscolo portico. Uscendo, parte dell' acqua va a una seconda vasca, cinta solo da un rozzo muro, e parte corre ad una gran fossa presso il fiume. Questa è il bagno per gli uomini, la seconda vasca è quello per le donne, la prima per i personaggi di riguardo. Io, naturalmente, ebbi a mia disposizione la prima. Non ho mai provato una sensazione così piacevole come a Ciutrùn, mentre me ne stavo a guazzo in quel giusto tepore della sorgente e la mia testa si imbiancava per la neve che cadeva in fiocchi descriventi larghi e lenti ghirigori. Ma il divertimento maggiore consisteva nell' assistere al bagno degli uomini : stavano ore ed ore nell' acqua, conversando tra loro, tranquillamente, come in un salotto. I ragazzi spesso uscivano per rotolarsi, — nudi corn' erano, — nella neve, e quindi rituffarsi nel caldo. E bagnanti accorrevano da tutta la valle Bàscia, da tutta la valle Scìgar, da più lontano, durante la giornata intera : uomini e donne. E tutti con un piccolo fagotto sotto braccio : erano doni per un grande sacerdote, che, sfruttando le pretese qualità salutari dell' acqua, si è insediato qui per concedere le sue preghiere onde fare più completa la salute del corpo a tutti i pellegrini : in pratica, per far quattrini, magari sotto forma di orzo, di albicocche o di panico. Il santone mi mandò in dono un bel capretto, che ricambiai con conserve dolci e con biscotti.

Appena parve che la nevicata rallentasse, riprendemmo il cammino su per la valle Bàscia. Ricorderò, di questa, il piccolo villaggio di Bisìl, perché esso pure ha una sorgente calda. Ebbene, questa come quella di Ciutrùn, come le altre della valle Braldo, sono legate alla presenza di un potente banco di calcare cristallino : naturalmente non per tutto lo stesso, ma che per tutto dove si ripete rappresenta lo stesso livello geologico in mezzo ai terreni cristallini antichi.

Da Bisìl raggiunsi Arandu, ai piedi del grande ghiacciaio Ciogo Lungma : una immensa fronte, tutta turgida e rigonfia perché in fase di avanzata. Anzi, il suo progresso è così notevole, che già ha invaso alcuni campi del villaggio ed ha sepolto per metà il mulino. Gli abitanti ne erano spaventati : se per poco il ghiacciaio continuasse nel suo moto di progresso, tutto il villaggio ne sarebbe minacciato. E si raccomandavano a me. Eh, sì : m' intendo un poco di ghiacciai ; ma non ho tale potere da farli retrocedere. Promisi che ne avrei parlato... al Governatore 1