362 CAPITOLO DODICESIMO
riamente abbiamo cura di non calpestarli e quasi non ci attentiamo di coglierli. Contornato il promontorio, prendiamo a salire la breve valle del tronco meridionale. Una grande e alta morena corre lungo il fianco sinistro del ghiacciaio, a distanza dalla costa, circoscrivendo con essa come un valloncello incassato, a fondo piano, dove scorre un ruscello. V' è anche un solco profondo fra il ghiacciaio nudo e la morena, sulla quale sorgono di quando in quando tipici alti coni; anche qui, in condizioni in cui sono da escludere pressioni sul ghiacciaio. Oltrepassiamo l' apertura
Fianco sinistro del Tronco meridionale del Rimu.
di varie gole e valli, tutte vuote e senza ghiacciai. Invece l' altro lato della valle è interamente coperto di ghiacciai, e grandi tributari ne scendono a confluire con questo tronco del Rimu. (vedi il panorama D). Risalita all' incirca metà della valle, mettiamo il campo a 5220 m. s. m., allo sbocco dell' ultima tributaria vuota, che un tempo, quando il ghiacciaio era molto più alto, e ne richiudeva I' apertura, era occupato da un laghetto, di cui rimangono le tracce in piccoli terrazzetti sovrapposti. Poco a monte di noi scende il primo ghiacciaio affluente di questo lato della valle.
Il tronco meridionale del Rimu, nella parte bassa, è anch' esso irto di blocchi e guglie di ghiaccio di ogni forma e dimensione. Come nel tronco principale, il ghiacciaio si fa meno sconvolto man mano che si sale, ed all' altezza del campo sembra una gran massa in ebollizione. Poco più su il ghiacciaio diventa piano ed uguale, senza crepacce visibili, mentre sale gradatamente al circo superiore della valle, un grandioso anfiteatro coronato da vette maestose da cui scendono grandi affluenti. Dopo una breve sosta, l' Alessio, l' Abetti e l' Antilli salgono su un dosso vicino al campo a
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