ATTORNO AL CARACORUM 369
vazione, — si può dire sia l' ignoto-: ad Occidente, nei grandi ghiacciai dai quali si origina lo Sciàiok, — ad Oriente, negli immensi altipiani tibetani. Di quelli, infatti, erano note solo le fronti ; di questi si aveva solo una conoscenza assai vaga, per poche traversate fatte specialmente in direzione meridiana, tra la valle del CiàngCemmo e quella del Caracàsh.
Non vi era campo, dunque, per noi, a esitazioni ; e restammo sulle Dèpsang solo quei pochi giorni (3-10 giugno) necessari a organizzare una prima escursione sugli altipiani. La mia esperienza mi insegnava 'che, — viaggiando in regioni senza risorse
e nelle quali bisogna semplicizzare tutto e risparmiare pure tutto ma specialmente il tempo, — non era opportuna quella composizione delle casse-viveri che fin ora aveva pur servito ottimamente nella nostra spedizione. Cominciai dunque a comporre un tipo di cassa-viveri, nel quale fosse contenuto tutto il necessario per un certo numero di giorni, che variava, naturalmente, secondo il numero dei componenti della carovana. Ma così si raggiungeva il vantaggio di tenere a mano soltanto una cassa per volta, e l' altro di poter lasciare per via dei depositi senza timore di dimenticare qualcosa di necessario : perchè ogni cassa aveva, al completo, tutto il necessario. Questa confezione, — per il conseguente rimaneggiamento di tutti i viveri, — occupò qualche giorno, tanto più che l' esempio fu seguito dai compagni, e l' operazione divenne quindi generale.
Ma vi era una difficoltà, ben più grande, da superare. Noi, nella nostra escursione sugli altipiani, ci prefiggevamo di raggiungere, — da Occidente ad Oriente, —
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