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0254 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / 254 ページ(カラー画像)

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doi: 10.20676/00000174
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212   CAPITOLO SETTIMO

famiglia ha un forno (romkhang, ossia casa della morte), che serve a cremarvi successivamente i propri defunti. Le più cospicue e facoltose hanno forni decorati e dipinti. I corpi dei lama e dei forestieri vengono bruciati in forni appositamente costruiti ; e spesso il forno dove venne bruciato un lama particolarmente venerato in vita, viene trasformato in un ciorten, dove si racchiudono i coni ed i medaglioni formati dalle ossa calcinate e polverizzate, mescolate con gesso od argilla (').

La salma giace in casa vari giorni dopo la morte, da 4 a 15 - 20, secondo le condizioni di fortuna della famiglia ; durante i quali un numero maggiore o minore di monaci recitano preci e salmodiano presso il cadavere. Quanto alle esequie, descriverò quelle a cui assistetti un giorno.

Fui condotto in una casa di modeste apparenze nelle vicinanze di Lè, dove era morto il capo famiglia. Di fuori erano accoccolati in terra a gruppi una ventina di amici e parenti, tra uomini e donne, compresa anche una monaca, che bevevano thé e ciang con qualche pizzico di satú, serviti loro dai famigliari. Vicino a loro era deposto a terra un catafalco rettangolare coperto di stoffa rossa in basso, ornato in alto di drappi verdi, gialli e rossi, che posava su una portantina con due lunghe aste di legno.

Dalla casa arrivavano i suoni della musica sacra, dei canti e delle litanie dei monaci. Dopo quasi un' ora cominciarono ad uscirne uomini recanti la legna, qualche tizzone acceso e le offerte : un vassoio con due teste di pecora, due grossi pani conici di satú impastato con burro, un piatto con piccoli coni di burro e del grano, un vaso colf' acqua santa, due tavoline tibetane. Poi vengono fuori i monaci coi tamburi, le trombe, i cembali, la bùccina, i tamburelli, il campanello, lo scettro e qualche cilindro da preci. Hanno paramenti speciali, a foggia di càmici e di stole, e berretti di forma anche più fantasiosa del solito, e camminano a ritroso rivolti verso la salma che esce dopo di loro : un informe fagotto dove è avvolto il cadavere ripiegato in tre, strettamente legato colle gambe accosciate al tronco, portato in braccio da un uomo. Sul limitare il funebre fardello vien posato sulle spalle d' una

(') Sull' altipiano di Rùpsciu, dove non v' è un fuscello di legno, i corpi dei defunti vengono esposti sui colli per esser divorati dagli avvoltoi e dai cani girovaghi. Nel Tibet è la regola che i defunti sian dati in pasto agli animali ; e vi sono tagliatori di cadaveri professionali che li squartano e ne dividono le carni in pezzi, che gettano mano mano agli avvoltoi — se si tratta della salma di un religioso — od a cani, se il corpo è di chicchesia. Le ossa vengono pestate in un mortaio, e della pasta sanguinolenta, mescolata con farina, si fanno bocconi che vengono distribuiti allo stesso modo. Altri cadaveri sono buttati a fiume per cibarne i pesci. Solo raramente e per individui molto ricchi o di importanza il cadavere viene cremato. Le salme dei Gran Lama di Lhasa e di Scìgatse vengono conservate intere, sotto sale, racchiuse in grandi urne, che sono riposte in mausolei imponenti appositamente costruiti. Per i particolari e l' interpretazione del singolare costume, vedi il Desideri edito dal PUINI, a pag. 169, e la relazione di Marco Della Penna nel MARKHAM, 1. c., pag. 338; SARAT CHANDRA DAS, 1. c., pag. 163 e 252 ; il ROCKHILL, Land of the Lamas, pag. 81 e 287 ; SVEN HEDIN, I. c., Vol. I, pag. 369 e 406. Nessuno di questi, e di altri scrittori di cose tibetane, descrive forni crematori come quelli che sono in uso nel Làdak.