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『東洋文庫所蔵』貴重書デジタルアーカイブ

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0312 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / 312 ページ(カラー画像)

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doi: 10.20676/00000174
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268   CAPITOLO NONO

la cerchia, ora diroccata, delle mura dell' antico castello feudale. Però non posso tacere come in uno di essi esista una pittura murale, di soggetto non religioso ma profano, nella quale ho creduto di ravvisare una particolare importanza per la storia del costume locale : che, nel complesso, appare assai poco mutato in questi ultimi secoli. I pochi cambiamenti che è dato osservare, sono dei giorni nostri, perchè non hanno ancora raggiunto da Le, la capitale, i villaggi più riposti dentro la montagna.

A Le e nelle sue vicinanze vive un piccolo nucleo di musulmani. Non intendo accennare a quelli dispersi nelle case agricole lungo 1' Indo in quel seguito discontinuo di abitato che costituisce il villaggio di Sciusciòt : quelli sono Baltì, di vecchia ed anche recente immigrazione. Sono veri coloni, i quali, pur adottando parte degli usi e dei costumi dei Ladachi, portano però anche, dal paese di origine, il bagaglio di usi e di costumi che sono loro propri. Ma a Le, — ed in minor numero, in qualche altro dei maggiori centri delle vicinanze, — vive un nucleo di musulmani, i quali, — salvo, per esempio, il codino, che hanno abolito, e salvo lievi differenze nel vestiario, — vivono e si considerano come Ladachi. Son i così detti argòn, e sono « mezzi sangue ».

A Le, la capitale, vivono per ragione di commercio e di governo, pochi musulmani del Cashmìr e un poco più numerosi indù pure del Cashmìr o del Pèngiab. A questi è proibito il matrimonio con le donne ladache, nè è, d' altra parte, permesso il riconoscimento di figli illegittimi, i quali, per la loro maternità, diverrebbero dei « senza casta ». Essi sono quindi abbandonati, perchè anche la famiglia della madre non li riconosce ; e vengono allora accolti nell' ampio grembo della comunità musulmana. È così che l' islamismo accresce le sue reclute nel Ladàk, per quanto non si possa dire che esso faccia veramente proseliti per conversione : ed è un male ed un pericolo per il carattere di questa gente e di questo paese, i quali traggono, 1' una e l' altro, dal buddismo lamaico quel non so che di sereno e di artistico, che manca, assolutamente, ai Baltì musulmani, per quanto derivati da uno stesso ceppo etnico. Ma qui, tra i Ladachi, la religione buddista, non solo di per sè stessa, ma anche per la poliandria e per il monacato, — che sono le forme sociali più caratteristiche alle quali essa dà luogo, — facendo sì che i patrimoni famigliari si conservino e che vi sia un benessere, quasi una agiatezza ugualmente diffusa in tutto il popolo, rende questo più gioviale, più allegro, e, appunto, sereno ed artista non senza un umorismo sempre evidente anche se talora può sembrare, a noi, inesplicabile nelle forme che esso assume.

Ma nel Ladàk, come nelle altre regioni fin allora percorse, vi era un problema particolare che stimolava la mia curiosità. Veramente, io non lo avrei veduto come un problema, se non mi avesse indotto, a considerarlo tale, la affermazione dello studioso che più di recente, e forse più profondamente, si è occupato della storia di queste popolazioni. Già fin da quando, discendendo sul principio del viaggio la valle dell' Indo alla volta di Scardu, feci una inchiesta sopra quella caratteristica unità sociale che è rappresentata dall' oasi di Tolti, fino da allora seppi della esistenza di