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『東洋文庫所蔵』貴重書デジタルアーカイブ

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0591 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / 591 ページ(カラー画像)

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doi: 10.20676/00000174
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DA SURCOVAT A CASHGAR

503

Poco più oltre incontriamo i messi di Ianghi Hissàr (Nuovo Castello) ; l' aksacal

indiano e quello russo, e vari notabili, che ci fanno i convenevoli attorno al Bastar cuan, e con essi entriamo nella città, dove ci accoglie una casa di ricovero cinese, simile a quella di Pòsgam. Pochi minuti dopo il nostro arrivo, viene a darci il benvenuto cerimoniosamente, l' amban, a cavallo, con un piccolo seguito ; e dopo qualche ora gli rendiamo la cortesia, alla residenza. È calata la sera ; nel bazar, illuminato da qualche lanterna a petrolio appesa a pali, non y' è che qualche bottega di fruttivendolo ancora aperta, piena della luce tranquilla di lampade a olio e stoppino, di pretto modello pompeiano. Accanto alla città indigena è la fortezza cinese, ove l' amban ci accoglie, facendoci molte premure cortesi perchè ci fermiamo uno o due giorni. Ma non è possibile. Ci fa accompagnare al ritorno da due Cinesi che reggono in cima a lunghe aste due grandi globi di carta colorata con entro i lumi (').

Uscendo da Ianghi Hissàr, il mattino del 14 ottobre, abbiamo finalmente per

qualche ora una atmosfera abbastanza chiara per lasciarci vedere verso Sud-Ovest i ghiacciai della grande catena di Càshgar, che cinge a Oriente l' altipiano Saricòl del Pamir, colle grandi vette Cungur (7650 m.) e Mustagh (7433 m.). Per piccole oasi, tratti di deserto, e larghe zone acquitrinose, dove permane acqua salmastra, arriviamo al villaggio di Iapcèn.

Oltre Iapcèn, neIl' ultima tappa, la strada è molto peggiore, tutta buche e inu-

guaglianze, pozze d' acqua, grandi e piccoli fossi e ponti rotti. Traversiamo due soli corsi d' acqua di discrete dimensioni. La Ianghi Sciàr, fortezza e città cinese di Càshgar, è a nove chilometri di distanza dalla città indigena. È cinta di alte mura merlate, anche più massiccie e imponenti di quelle della Ianghi Sciàr di Iàrcand, ed il Lansdell informa che è la principale fortezza del Turchestàn Cinese, costrutta nel 1838, e che vi risiede il generale comandante il distretto militare, esteso fino a Khòtan, e vi sono depositate l' artiglieria e le munizioni (z).

Noi giriamo intorno alle mura senza entrare nella città, traversando due sobborghi fuori delle porte.

Ianghi Sciàr è collegata con Càshgar per un grande stradone alberato, affollato

da un gran viavai di carri, carrette, di gente a piedi e a cavallo. I Consoli inglese e russo ci hanno fatto la cortesia di inviarci staffette che ci guidano attraverso un sobborgo alla casa del medico russo, assente, che è messa a nostra disposizione per alloggiarvi. È a Nord-Ovest della città, fuori delle mura, in vicinanza del quartiere europeo, consolati, uffici, posta, missione svedese, negozi e agenti commerciali russi.

(`) Vedi la descrizione di Ianghi Hissàr nel LANSDELL, 1. c., Vol. II, pag. 66. (t) Vedi il citato libro del LANSDELL, Vol. I, pag. 431.