国立情報学研究所 - ディジタル・シルクロード・プロジェクト
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Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 | |
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1 |
チェリト山頂を目指すSul Chèrit-la. |
250 | CAPITOLO OTTAVO |
meglio essere addirittura soli, perchè la compagnia di gente, anche di amici, non preparata alla osservazione ed alla comprensione dei fatti osservati, o ci distrae o, — se non ci lasciamo distrarre, — ci lascia completamente soli, ma quasi dolenti di non poter manifestare la gioia che andiamo via via provando. E meglio è, allora,
essere soli veramente.
Sul Chèrit-1a.
Neg. Dainelli
Furono pochi giorni di escursione, ma molto movimentati e faticosi. Da Sangiàk risalii la valle, penetrando poi in una sua affluente di sinistra e andando a piantarmi nel villaggio di Sciacàr. Poi tornai nella valle maggiore e risalii fino a Ciktàn. La discesi di nuovo, di nuovo passai per Sciacàr, ma, senza fermarmici, valicai un piccolo colle, passando nella prossima piccola valle di Jogma Carbu, ed in questo villaggio pernottai. Quindi risalii questa valle, superai un colle oltre i 4000 metri di altezza, scendendo a Chèrit e poi a Lòtsum in valle di Mulbà. Da Lòtsum raggiunsi a Càrghil i compagni : dubito che il mio itinerario sia mai stato seguito da precedenti viaggiatori ; la Carta Indiana non segna neppure Jogma Carbu, che pure è un grosso villaggio e sede di un principotto locale, che mi ospitò nella sua bella casa.
Il tempo mi favorì. Veramente il primo giorno nevicò assai, e molto aveva nevicato nei giorni precedenti ; ed il gran mantello nevoso ostacolò un poco la marcia.
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