国立情報学研究所 - ディジタル・シルクロード・プロジェクト
『東洋文庫所蔵』貴重書デジタルアーカイブ

> > > >
カラー New!IIIFカラー高解像度 白黒高解像度 PDF   日本語 English
0401 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / 401 ページ(カラー画像)

New!引用情報

doi: 10.20676/00000174
引用形式選択: Chicago | APA | Harvard | IEEE

OCR読み取り結果

 

GHIACCIAIO RIMU

343

metri, lungo il fianco del ghiacciaio, formando con esso uno stretto solco dove scorre il torrente marginale. Tagliammo la costa ripida, traversando con faticosi saliscendi le profonde forre che v' hanno scavate le acque, dirigendoci verso un costolone roccioso sporgente dalla parete, che ci toglieva la vista di questo fianco della valle a monte. Ai nostri piedi si stendeva il vasto ghiacciaio candidissimo, tutto una fitta selva di spine, guglie, spire, torri, di massi di ogni forma e dimensione, divisi da stretti intagli profondi 20-30 e più metri, nel cui fondo si intravedeva il ghiaccio nero di detriti, non fessurato; per cui ogni sporgenza e scolpita nella massa di ghiaccio. Non si tratta cioè di veri seracchi, prodotti da crepe e rotture del ghiacciaio, ma di forme prodotte dalla fusione e dalla erosione delle acque correnti, con una tale varietà di disegno e di linee da far maravigliare. Alcuni blocchi sono grandi come edifizi, di uno stile e d' una architettura non mai visti; colle pareti ornate da volute e ghirigori formati dagli strati del ghiaccio contorti in mille pieghe e ondulazioni. Il vallone, ampiissimo, si estendeva fin dove arrivava la vista, disegnando una gran curva verso Nord-Ovest, come descriverò più oltre.

Dopo percorsi un paio di chilometri a traverso la china, la cresta rocciosa già notata, sporgente dalla parete, ci tagliò il passo e ci costrinse a discendere il pendio ertissimo e malsicuro fino in fondo al solco fra il ghiacciaio e la parete della valle, ai piedi del fianco del ghiacciaio, dove si aprono stretti Anditi e corridoi innumerevoli fra i fantastici monumenti descritti. Andammo innanzi fra i detriti lungo il torrente, scavalcando qua e là qualche blocco di roccia o di ghiaccio ; ma dopo percorso un breve tratto trovammo la via chiusa da un laghetto profondo che lambiva da un lato il piede della roccia strapiombante, dall' altro il muro verticale del fianco del ghiacciaio. Non v' era dubbio che di qua non si poteva passare, e non ci restò che tornare indietro.

Questa escursione, e le stazioni che il Wood fece su questo fianco della valle ci permisero di vedere in tutti i suoi particolari la catena che forma il fianco destro della valle, molto meglio di quello che avremmo potuto più tardi, percorrendone il piede.

Preclusa la via lungo il fianco sinistro del ghiacciaio, la sola alternativa era di tentare l' altro lato della valle, al quale ci avrebbe condotto la grande morena mediana che taglia la porzione terminale del ghiacciaio come una via maestra; poiché non era neppur da pensare di cercare una via nel laberinto di blocchi ricoprenti tutta la superficie del ghiacciaio.

Per arrivare al piede di questa morena, dobbiamo traversare la valle dinanzi alla metà sinistra della fronte del ghiacciaio ; e il primo problema è di varcare il grosso torrente marginale che ci divide da essa. Dopo molte ricerche e tentativi, a monte e a valle del campo, troviamo che il guado più agevole è proprio ai piedi dell' attendamento. Poi una grossa nevicata, durata due giorni e due notti, paralizza qualunque lavoro. Frattanto, il secondo giorno dopo il nostro arrivo al piede del Rimu, ci aveva raggiunto Jamna Prasad, reduce dalle gole dello Sciàiok e dai loro ghiacciai.