国立情報学研究所 - ディジタル・シルクロード・プロジェクト
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Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 | |
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1 |
ラダック地方やチベットに生息しているキャンIl Kiang del Làdak e del Tibet. |
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nuto perfettamente mansueto, e seguiva ovunque il suo padrone come un cane, fin dentro la casa, e volentieri giuocava con lui rincorrendolo nel campo con movenze agili e graziose. Il kiang è coperto di lungo pelo morbido, di color fulvo, che digrada sui fianchi schiarendosi fino al candido pelo dell' addome e del petto. Sul dorso è una linea centrale nera. La testa col muso vellutato, le narici aperte mobi-
lissime, e i grandi occhi ovali, le orecchie, la coda col fiocco di pelo sono tipicamente asinine (').
it.
(') Marco Polo parla di asini selvatici nel Turchestan e in Mongoglia (YULE, II ediz., Vol I, pag. 90 e 226). Lo Yule nota che entrambi corrispondono all' Asinus Hemionus di Gray, e che sono identici, o molto affini, al kiang del Làdak. Il MOORCROFT (1. c., Vol. I, pag. 443) dà un' ottima descrizione di quest' ultimo. Il CUNNINGHAM (1. c., pag. 196) lo crede un cavallo, e dice che nitrisce allo stesso modo ; invece al Trebeck, compagno del Moorcroft, il verso del kiang sembrò un raglio d' asino. L' esemplare del Peter, forse perchè giovane, non ci fece mai sentire la sua voce.
Il Kiang del Làdak e del Tibet.
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